Se cerchi un’idea originale dove trascorrere il tuo prossimo weekend in Toscana, in particolare nel territorio della Valdera, sei nell’articolo giusto.
Grazie all’invito dell’Ufficio del Turismo Pontedera e Valdera ho avuto modo di visitare la Valdera, un territorio in provincia di Pisa, attraversato dal Fiume Era, affluente dell’Arno, che raccoglie 12 comuni.
Una zona d’Italia sorprendentemente bella, adatto a coloro che amano viaggiare in modo tranquillo, sicuro e slow, attraverso borghi sconosciuti al turismo di massa ma che mantengono orgogliosamente viva la loro identità storica, artistica, paesaggistica.
Inloltre, la sua posizione strategica consente di visitare altri luoghi della Toscana, come Pisa, Firenze, San Gimignano e Volterra.
Ecco allora cosa fare e vedere nella Valdera e le cose da non perdere in un fine settimana in questo territorio.
Indice
- Dove si trova la Valdera e come raggiungerla
- 1-Pontedera
- 2-Lari
- 3-Santo Pietro Belvedere
- 4-Capannoli
- 5-Chianni
- 6-Lajatico
- 7-Palaia
- Dove dormire in Valdera e altre info utili
Dove si trova la Valdera e come raggiungerla
Nel cuore delle Terre di Pisa troviamo la Valdera. La Valdera è un mix che alterna modernità e tradizione, con dolci colline attraversate da corsi d’acqua che sfociano nel fiume Era (da cui la Valdera prende il nome).
Se arrivi in treno ti consiglio la fermata di Pontedera, in quanto è considerata la città principale della Valdera ed è ben collegata per vedere il resto del territorio.
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In aereo puoi scegliere di atterrare all’Aeroporto Internazionale Galileo Galilei di Pisa, che si trova a circa mezz’ora di auto da Pontedera, oppure l’Amerigo Vespucci di Firenze, distante circa un’ora.
Per fare un on the road ti consiglio l’auto visto che i mezzi pubblici non coprono tutte le zone. Se si ha la propria auto ti basta uscire a Firenze Signa dall’Autostrada A1, o a Pisa Centro (se si viene da nord) o Vicarello (se si viene da sud) dall’Autostrada E80, poi seguire l’indicazione per la SGC FI-PI-LI e uscire a Pontedera.
In questo articolo ti racconto il mio itinerario volto alla scoperta di borghi storici, ma soprattutto delle eccellenze gastronomiche di questo territorio.
1-Pontedera
Inizia il tour in Valdera partendo da Pontedera, la città che merita un’attenzione particolare soprattutto perché è sede del Museo Piaggio che espone numerosi modelli della Vespa, icona delle due ruote e simbolo del Made in Italy nel mondo.
Per me è questo museo è semplicemente stupendo: è davvero interessante scoprire l’evoluzione di una delle aziende che ha fatto la storia in Italia. C’è davvero un sacco da vedere, poi il museo è anche gratuito. È presente anche un auditorium dove fanno concerti ed eventi speciali aperti al pubblico.
A Pontedera vedrai anche il Muro di Baj, il mosaico più grande d’Europa, inaugurato nel 2006. Il mosaico, fatto da collages policromatici e polimaterici, è dedicato al lavoro. Questa è l’ultima opera dell’artista Enrico Baj, maestro della Pop-Art: l’artista milanese ironizza sulla meccanicità alla quale rischia di ridursi l’uomo e sul pericolo dell’omologazione robotica che caratterizza il consumismo. Il muro si trova lungo la ferrovia di Pontedera, di sera è illuminato ed è ancora più suggestivo.
A Pontedera fai una passeggiata su Corso Matteotti, la via principale, dove avrai occasione di vedere varie installazioni artistiche dislocate nel centro (numerose sono le vespe colorate), e poi visita il Duomo. Inoltre, a Pontedera c’è il PALP-Palazzo Pretorio situato nel cuore storico della città. Qui ci sono varie mostre temporanee.
Per cena sono stata in una caffetteria-ristorante nel centro di Pontedera “Alterno”. Un locale che ha un’atmosfera super rilassante e moderna, dove i piatti rispecchiano la tradizione del territorio. I piatti sono stati preparati dallo chef Stefano Campazzi, che con grande passione, ci ha portato in un viaggio culinario nella Toscana genuina.
2-Lari
Il borgo di Lari, è la città delle ciliegie e bandiera arancione del Touring Club. Borgo di origine etrusca, ha una cinta muraria esterna e un castello medievale, il Castello dei Vicari, che offre una vista dall’alto imperdibile: dalla costa a Pisa fino a Volterra.
Lari conserva ancora oggi abitazioni pittoresche d’altri tempi e i tipici vicoli stretti acciotolati. Si entra sulla Piazza entrando dalla Porta Volterrana o “il ponte” ai larigiani, in ricordo del ponte levatoio che fu costruito qui. In Piazza, una volta detta del mercato e oggi Matteotti, puoi vedere ai piedi del Castello il Monumento ai Caduti e le Logge del Mercato costruite nel 1565.
Per accedere al Castello dei Vicari dovrai fare 92 scalini, da non perdere, perchè si arriva ad una terrazza panoramica sulla Valdera. Il Castello risulta esistente quasi certamente da prima dell’anno mille. In questo periodo Lari ed il Castello (la cui prima attestazione è del 1040), sono oggetto di varie compravendite tra famiglie. Gli stemmi visibili nel cortile sono stati lasciati dai vicari, esponenti delle principali famiglie fiorentine, che vi hanno governato.
2.1 Tour enograstomico di Lari
Il nostro tour enogastronomico parte dal Pastificio Artigianale Martelli. Aperto dal 1926 questa famiglia di pastai si dedica con dedizione alla produzione di pasta di semola di grano duro 100% italiano. Il titolare ci spiega che la pasta viene prodotta artigianalmente impastando le migliori semole di grano duro con acqua fredda, mediante stampi con trafilatura in bronzo che la rende ruvida (importante perché trattiene il sugo). Successivamente la pasta viene essiccata a bassa temperatura rendola meno stressata quindi più digeribile e con meno glutine rispetto a quella industriale.
Ci sono 5 tipi di pasta, tra cui il “Fusillo di Pisa”, ispirato al Peciolo, fornaio pisano, che richiama la famosa torre con le sue 7 spirali.
Successivamente sono andata alla Macelleria Ceccotti. Una macelleria Presidio Slow Food che usa carne proveniente dalla filiera corta. Gli elementi che caratterizzano i suoi prodotti sono la lavorazione artigianale e la stagionatura in ambienti naturali come le mura castellane dell’antico borgo.
Dopodiché mi sono fermata al Forno Barbardeschi fondato nel 1927. Una tappa obbligata se, come me, sei amante dei dolci! Il forno è attualmente gestito dalla quarta generazione della famiglia Bernardeschi. È recentemente entrato a far parte dell’Associazione Ambassadeur du Pain Italia, un’organizzazione che difende e promuove il pane artigianale.
Qui ho assaggiato un pane speciale prodotto con 4 tipi di farine toscane, super morbido e profumato. Inoltre, ho assaggiato il Giulebbe, il nome deriva dal fatto che è “buono da andar in brodo di giuggiole”, fatto con l’impasto del Panettone e albicocche semi-candite a forma di plumcake. Giulebbe è vincitore di medaglie d’oro nazionali e secondo classificato nella gara internazionale con il panettone.
Il panificio ha inoltre ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui due pani premiati nella guida del Gambero Rosso per il secondo anno consecutivo.
3-Santo Pietro Belvedere
Un’altra tappa che non puoi perdere nel tour on the road in Valdera è il piccolo borgo di Santo Pietro Belvedere. Da non perdere il Panificio Anna di Doveri dove assaggiare il suo fantastico dolce Pandora! Questo panificio ha 34 anni di attività, oltre al dolce Pandora, ho assaggiato la Schiacciata di Pasqua e i Ricci di Mare, i biscotti fatti con zucchero di canna, uvetta e noci.
Se vai in questo borgo non perderti: il Parco della Castellina, la chiesa medievale, il Campanile del Bellincioni costruito su un’antica torre del castello oggi perduto e le installazioni nella piazza principale della mostra a cielo aperto “Equilibri in Natura”.
Inoltre in questa zona una tappa obbligata è il Podere Tegolaja, che con i suoi 29 ettari di campi coltivati in agricoltura sostenibile, produce prodotti genuini come l’olio e il miele.
4-Capannoli
A Capannoli si respira l’atmosfera e i ritmi lenti di una volta. Qui non perdere Villa Baciocchi, un edificio del Settecento costruito con tutta probabilità sui resti del Castello medievale di Capannoli.
Oggi ospita due musei: il Museo Archeologico e quello Zoologico. Qui sono esposti animali tassidermizzati, cioè animali morti per cause naturali conservati a scopo scientifico, in cui si trovano: grandi felini, mammiferi, invertebrati, uccelli, rettili e pesci, oltre 400 specie provenienti da tutto il mondo.
All’interno della Villa Baciocchi ci sono dei sotterranei molto suggestivi che sono stati costruiti per essere adibiti ad uso di cantine. Sono perfettamente conservati e riportano alla memoria la funzione di fattoria che la Villa ha mantenuto fino a tutto il XIX secolo e oggi utilizzati per laboratori didattici.
A Capannoli, inoltre non perderti il Telefono del Vento. Un’idea giapponese, nel 2010 sulla collina di Otsuchi, il designer Itaru Sasaki istallò una cabina per sentire ancora vicino a se il cugino scomparso. In seguito al terremoto e al maremoto che colpirono Fukushima e le zone circostanti, Sasaki decise di aprire la cabina telefonica al pubblico.
Da allora l’idea è stata esportata in tutto il mondo e in Italia per l’installazione dobbiamo ringraziare Podere Tegolaja e l’ideatore Marco Vanni.
Ti consiglio di parcheggiare presso il Cimitero Comunale poi raggiungi il luogo con una camminata di circa 5 minuti. È davvero emozionante!
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5-Chianni
Un altro borgo dal sapore autentico toscano è Chianni. Qui ho fatto un tour di vari produttori locali, che mi hanno illustrato la loro relatà. Il primo produttore che ho conosciuto a Chianni è l’Azienda Agricola Gambicorti una realtà a conduzione familiare presente nel territorio dagli Anni ’60 e la cui filosofia si basa sul rispetto dell’ambiente e sul benessere degli animali, usando tecniche e metodologie che appartengono a generazioni passate “come una volta”.
L’azienda è impegnata nella produzione di carne, da bovini e suini, cereali e verdure di stagione fresche coltivate senza uso di pesticidi e olio d’oliva. L’Azienda Agricola Gambicorti si impegna a utilizzare l’intero bovino valorizzando ogni singolo taglio di carne. Questo approccio riduce gli sprechi e promuove un consumo sostenibile, in linea con i valori della tradizione contadina.
Il secondo produttore visitato è il Podere “Il Gallettino” che produce vini rossi, bianchi e rosati; il risultato di un lavoro di riscoperta e valorizzazione di vigneti autoctoni. In particolare i nuovi vigneti di Ciliegiolo, vitigno un tempo usato come “vino da taglio”, è apprezzato oggi come vitigno in purezza.
Qui ho fatto una degustazione di olio e vini prodotti da loro, una prelibatezza!!!
Il terzo produttore è il Forno di Azienda Agricola la Casaccia, una realtà in cui due ragazzi giovanissimi portano avanti le tradizioni del territorio e di sua nonna che le ha trasmesso i valori di un tempo. Merita una visita e i loro dolci … unici!
Poi sono andata al Novo Frantoio dove ho imparato tante cose sulla produzione dell’olio d’oliva. Qui ho degustato diversi tipi di olio, tra cui quelli aromatizzati come quello al limone.
Infine ho visitato il Forno dell’ Azienda Agricola Casavecchia, che con il mulino a pietra, macina 7 tipi di farine di Grani Antichi con cui produce pane, lievitati e pasta trafilata al bronzo.
Per cena ti consiglio Chianni bistro dove ho assaggiato piatti della tradizione toscana come: il ragú medievale, il ragú classico, il cinghiale in umido e il Peposo.
Ti consiglio di fare questa esperinza per degustare ottimi vini, olio a km zero.
6-Lajatico
Lajatico è conosciuto per un motivo in particolare, ovvero per essere il paese d’origine del grande Andrea Bocelli.
Qui puoi visitare: la neoclassica Chiesa di San Leonardo, il Palazzo Pretorio con gli stemmi originali delle famiglie nobili del XII secolo, la via centrale Piazza Vittorio Veneto dominata dalla mole del Campanile e la Rocca di Pietracassia simbolo del Comune.
Ma soprattutto grazie a Bocelli che il paese ha acquisito una certa notorietà in Italia e all’estero. È stato il cantante, infatti, a volere il celebre Teatro del Silenzio: un anfiteatro naturale all’aperto circondato dalle colline circostanti. Il fondale è fatto di blocchi di travertino toscano, e tutto intorno non c’è niente, solo pace e natura.
Si chiama Teatro del Silenzio perché è stato concepito per ospitare un solo spettacolo all’anno (solitamente a luglio): in tutti gli altri giorni, tutto diventa silenzio. Un luogo da non perdere qui in Valdera.
7-Palaia
Palaia è un bellissimo borgo medievale e anche uno dei maggiori centri del turismo rurale in Valdera, grazie a numerosi sentieri e percorsi ad anello adatti per escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo. Inoltre ci sono testimonianze di numerosi ritrovamenti archeologici. Di importanza storica è il Palazzo Comunale, dove al suo interno si possono vedere stemmi dei podestà e le due stanze affrescate: la sala egiziana e la sala della giunta. Inoltre Palaia è considerata la Città dell’amore, poiché sulle scale del Palazzo Comunale c’è un affresco di Bacco e Arianna.
Nel borgo di Palaia c’è l’antico castello conteso più volte tra Pisani e Fiorentini. Oggi il castello è distrutto ma è interessante perché si può vedere la conformazione ed è il punto più alto del borgo da cui si vede un panorama meraviglioso.
A Palaia c’è la Chiesa di S.Andrea, che risale 1279, dove fra le cose particolari c’è la fonte battesimale centrale esagonale in mattoni e le vetrate gialle dell’abside che simulano la luce splendente del sole.
Nel borgo spiccano la Porta Fiorentina e la Torre dell’Orologio.
Infine poco fuori il paese si trova il Tempio di Minerva Medica, un monumento voluto da Berlinghieri, un medico luminare di Pisa.
Per pranzo ti consiglio l’Agriturismo Gherardini con prodotti locali d’eccellenza in un ambiente familiare e accogliente.
Dove dormire in Valdera e altre info utili
Ho soggiornato a Pontedera, all’ Hotel La Pace, un hotel a 3 stelle con colazione compresa. L’hotel si trova in pieno centro a Pontedera, a pochi minuti a piedi dal Museo Piaggio e dall’Ufficio del Turismo della Valdera.
Se vuoi più informazioni su cose da fare e vedere in Valdera, consigli su dove mangiare o dormire, suggerimenti e itinerari, contatta l‘Ufficio del Turismo di Pontedera e della Valdera, sul sito o all’indirizzo email: info@valderatoscana.it.
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