Il trekking al Lago di Pilato rappresenta un’esperienza molto molto suggestiva e a contatto con la natura che offre un panorama maestoso quanto paradisiaco. Quello che racconto in questo articolo è di una passeggiata spettacolare che fa assaporare la bellezza dei territori montuosi che abbiamo in Italia. Ci troviamo nei Monti Sibillini, nelle Marche a un km dall’Umbria. In particolare il trekking che vi segnalo è quello per raggiungere il caratteristico lago di Pilato.
Indice
- Informazioni sul luogo
- Caratteristiche del lago di Pilato
- Storia e curiosità del lago
- Dove mangiare e dormire nei pressi del lago di Pilato
- Abbigliamento, consigli pratici, quando andare
Informazioni sul luogo
Il percorso inizia dalla piccola cittadina di Foce, situata a Montemonaco in provincia di Ascoli Piceno.
Consiglio di arrivare in mattinata e godersi tutta la giornata per poter scattare foto, fare un pic-nic all’aperto e godersi il fantastico panorama.
Il percorso da fare per raggiungere il luogo dura all’incirca tre ore, poi dipende anche dalla velocità del passo. Vi consiglio di partire con calma e fare le dovute soste. Il percorso prevede una salita di circa 1000 m, si parte a 1000 m di altitudine e si arriva a 1940 m. Il percorso è lungo circa 14 km , andata e ritorno, e la difficoltà del percorso è media.
Il sentiero è sempre segnalato, le rotte sono ben visibili e quindi è difficile perdersi.
La prima parte del sentiero scorre facilmente, ma poco dopo si sale di quota e il terreno è più roccioso con lunghi tratti sterrati e aridi. Ma la fatica viene ripagata dalla fantastica vista, quasi surreali, camminando tra i ghiacciai e passando per boschi incontaminati.
Caratteristiche del lago di Pilato
Il luogo è anche chiamato “lago con gli occhiali”, per la particolarità di avere la forma tipica di occhiali nei periodi di maggiore presenza di acqua. Con lo scioglimento dei ghiacciai, infatti, si formano dei vasi complementari e comunicanti.
Questo lago naturale è anche uno dei pochissimi laghi di origine glaciale di tipo alpino presenti sull’Appennino.
Storia e curiosità del lago
Il lago è considerato, nella tradizione popolare, un luogo magico con un velo di mistero. La leggenda narra che in queste acque sarebbe custodito il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio, l’imperatore romano che governò dal 14 al 37 d.C.
L’imperatore Tiberio dopo aver rinchiuso il corpo di Ponzio Pilato in un sacco, lo affidò a un carro di bufali. Gli animali partirono da Roma giungendo fino ai Sibillini dove lasciarono giacere il corpo.
Una curiosità: il professor Marchesoni nel 1954 fece un’importante scoperta. All’interno delle acque del lago di Pilato scoprì un piccolo crostaceo, un gamberetto di colore rosso, con dimensioni di circa 12 mm di lunghezza. Il crostaceo venne nominato Chirocefalo del Marchesoni e ad oggi risulta essere l’unica specie vivente esistente in natura. Per questo motivo è assolutamente vietato avvicinarsi ai laghi infatti la superficie è delimitata da una recinzione. Le uova di questo animale vengono deposte sulle rive e pertanto non è assolutamente permesso di avvicinarsi alle sponde del lago.
Dove mangiare e dormire nei pressi del lago di Pilato
Nella località di Foce, dove è presente anche il parcheggio per il sentiero, è presente un rifugio che ha le camere e un ristorante. La struttura si chiama “Taverna della Montagna”.
I proprietari di questa struttura sono molto cordiali e gentili. I prezzi sono molto competitivi e il cibo è tutto a km 0. Al rientro del trekking abbiamo assaggiato un piatto di tagliatelle con il sugo di cinghiale e di tagliatelle con il sugo di capriolo, degli affettati di produzione propria e per concludere un dolce squisito alle noci e fichi, semplicemente squisito. Anche il vino locale era molto buono.
Abbigliamento, consigli pratici, quando andare
Innanzitutto è importante arrivare preparati con l’attrezzatura giusta e l’abbigliamento appropriato. È necessario indossare scarpe adatte, da ginnastica o preferibilmente da trekking. In caso di pioggia è opportuno portare una giacca a vento, dei pantaloni comodi e delle racchette da trekking (i classici bastoncini) che possono essere molto utili sia in caso di salita che in discesa.
Il percorso è esposta al sole quindi si consigliano degli occhiali da sole, inoltre è indispensabile portare molta acqua e dei panini o snack in caso si voglia mangiare lì e fare dei picnic. L’unica possibilità di rifornirsi di acqua è al Piano della Gelosa.
I cani non sono ammessi e anche la balneazione è vietata. Il periodo migliore per visitare il lago di Pilato è quello che va da maggio a ottobre poiché in inverno vi è il rischio di valanghe e frane.
Il percorso che ho scelto, è quello che parte dalla località di Foce. Il parcheggio è gratuito ed è lungo la strada o nei pressi del rifugio sopracitato.
Inoltre, per chi intende proseguire con il sentiero, dal lago di Pilato si può continuare fino al Monte Vettore, che rappresenta il monte più alto di tutta la catena dei Monti Sibillini (con 2476 m), con un’oretta di cammino da qui. Un’alternativa per raggiungere il Monte Vettore è di partire a piedi da Forca di Presta, il valico che va dalla valle del Tronto e conduce all’altopiano di Castelluccio di Norcia.
Infine vi è un altro percorso altrettanto interessante che parte sempre dalla località di Foce e conduce al Passo di Sasso Borghese. Il percorso dura circa due ore, ed è un po’ più ripido rispetto al sentiero che conduce al lago di Pilato. Una volta arrivati in cima avrete una vista unica. Nelle giornate più soleggiate e meno nuvolose si ha la possibilità di vedere Castelluccio di Norcia e la sua fiorita.
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